Atomoxetina per la depressione e gli altri sintomi neuropsichiatrici nella malattia di Parkinson
Depressione e uso di antidepressivi, in particolare degli inibitori selettivi del riassorbimento della serotonina ( SSRI ), sono comuni nella malattia di Parkinson.
Uno studio clinico ha valutato l'efficacia di Atomoxetina ( Strattera ), un inibitore selettivo del riassorbimento della norepinefrina ( SNRI ), per il trattamento di sintomi depressivi significativi dal punto di vista clinico e sintomi neuropsichiatrici comuni di comorbilità nella malattia di Parkinson.
In totale, 55 persone con malattia di Parkinson e un punteggio IDS-C ( Inventory of Depressive Symptomatology-Clinician ) maggiore o uguale a 22 sono stati assegnati in modo casuale a 8 settimane di Atomoxetina o placebo ( dosaggio target: 80 mg/die ).
La risposta alla depressione ( diminuzione superiore al 50% nel punteggio IDS-C o punteggio CGI-I [ Clinical Global Impression-Improvement ] di 1 o 2 ) è stata valutata mediante analisi intention-to-treat, mentre gli esiti secondari comprendevano performance cognitiva globale, sonnolenza diurna, ansia, apatia e funzione motoria.
Non sono emerse differenze tra i gruppi per quanto riguarda i tassi di risposta definiti a priori e utilizzando un criterio di risposta più permissivo ( diminuzione maggiore di 40% nel punteggio IDS rispetto al basale ) è stata osservata una tendenza ( p=0.08 ) a favore di Atomoxetina.
Pazienti trattati con Atomoxetina sono andati incontro a un miglioramento significativamente più ampio nella performance cognitiva globale ( p=0.003 ) e nella sonnolenza diurna ( p=0.001 ), e il farmaco è risultato ben tollerato.
In conclusione, la terapia con Atomoxetina non ha dimostrato di essere efficace nel trattamento dei sintomi depressivi clinicamente significativi nella malattia di Parkinson ed è risultata associata a un miglioramento nella performance cognitiva globale e nella sonnolenza diurna, ma sono necessari studi più ampi sugli inibitori selettivi del riassorbimento della norepinefrina nella malattia di Parkinson per quanto riguarda i disturbi dell'umore, le capacità cognitive e l'insonnia. ( Xagena2010 )
Weintraub D et al, Neurology 2010; 75: 448-455
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